Descrizione
Prossedi fu edificata come “castrum” su un colle che aveva notevole importanza strategica, in quanto dominava l’unica via di comunicazione fra la valle del Sacco e la pianura Pontina. Subì incendi e devastazioni nel 1152 da parte delle truppe di Onorio II e nel 1165 da parte di Federico Barbarossa. Nel corso dei secoli appartenne alle potenti famiglie De Ceccano (XII secolo), Massimo (XVI secolo), Chigi, Altieri (XVII secolo), De Carolis, Gabrielli.
Attenendosi alle caratteristiche delle tipologie medievali, Prossedi può essere inquadrato tra le formazioni urbanistiche spontanee formatisi in collina, sia per motivi di difesa, sia come roccaforte costruita dai feudatari, signori e padroni delle terre della zona.
L’andamento irregolare delle strade, determina tortuosità e linee spezzate che favoriscono potenziali sbarramenti di difesa. Queste caratteristiche si compenetrano talmente al centro storico da far pensare che la disposizione delle vie doveva cercare di smarrire e disorientare chi non conosceva il paese ed essere, al contrario, conosciuta e fruita solamente dagli abitanti.
L’uso dei portici e dei passaggi coperti, diffuso dopo il 1000, determina una particolare suggestione fatta di giochi di luce, conferendo così un carattere più intimo alle strade. Inseriti in questo contesto vi sono ancora oggi portali a sesto acuto in tufo peperino, facciate in pietra calcarea modellate da effetti di chiaro-scuro, archetti pensili e scalinate dall’aspetto pittoresco, che rappresentano proprio testimonianze di un passato lontano.
Le proporzioni delle strade principali sono tra i 5 ed i 7 m. di larghezza contro i 2 m. dei vicoli secondari; ogni tanto si scorgono spazi più ampi, delle piazzette dalle varie forme geometriche utilizzate come luoghi di ritrovo e di mercato, necessarie per compensare l’addensamento edilizio.